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Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
(Mt 8, 1-4 – Venerdì della XII settimana del Tempo Ordinario – Anno A)
Medita
Ci troviamo alle prese con una delle tante guarigioni che Gesù ha fatto nella sua missione terrena. Gesù guarisce quest’uomo dalla lebbra, una delle malattie più brutte, sia fisicamente che socialmente. Infatti la lebbra non solo procurava tanto dolore fisico ma anche psicologico, in quanto emarginava dalla società chi ne era affetto. La particolarità però, di questo racconto non è tanto la guarigione, quanto ciò che Gesù chiede a questo uomo dopo: va a mostrarti ai sacerdoti e dai testimonianza.
Anche noi oggi abbiamo bisogno di essere guariti dalla lebbra relazionale, sociale, personale, spirituale, e l’unico che ha questo potere è Dio. E Cristo oggi ci insegna che, prima di tutto è Lui a liberarci e guarirci dai mille mali che ci opprimono, ma ci insegna molto di più. Gesù non chiede prima di guarire e poi fa avvicinare quell’uomo, ma permette all’uomo di mettersi in contatto con Lui nonostante e soprattutto la sua malattia. Noi pensiamo che prima di avvicinarci a Gesù dobbiamo guarire noi dai nostri peccati e dalle nostre malattie spirituali, ma non è così. È la grazia di Dio che ci purifica e ci guarisce. Solo dopo l’intervento di Dio possiamo e dobbiamo andare per il mondo a testimoniare la salvezza che Dio opera su tutti gli uomini.
Vivi
Gesù passa dalla tua vita e vuole purificarti da tutte le tue fragilità…
permettigli di farlo e dopo, una volta convertita/o, va ad annunciare il dono della Salvezza.
Eucaristant 